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Frascati, "48 ore" e "Tutti a casa" i film in programma a Palazzo Marconi

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FRASCATI - Ultimatum del PD al Sindaco Spalletta, giovedì la resa dei conti, in arrivo un lungo commissariamento.

ilmamilio - contenuto esclusivo

 

Quarantotto ore, questo è il tempo che il Partito Democratico di Frascati, per bocca del suo Capogruppo, Gianluigi Peduto,ha dato al Sindaco Alessandro Spalletta per rassegnare le proprie dimissioni.

Quarantotto ore poi sarà sfiducia, quindi, in un modo o nell’altro giovedì questa amministrazione avrà il suo canto del cigno.

Quarantotto ore, sembra il titolo di un film ed in effetti, se non fosse che gli attori mandano avanti una città, sarebbe uno di quei film della domenica pomeriggio, uno di quelli che riesci a guardare tra uno sbadiglio e l’altro seduto sul divano. Senza un reale interesse, senza che il film in questione ti prenda davvero, perché sapevi come andava a finire dall’inizio.

Si perché l’epurazione degli assessori poteva portare solo a questo, un “tutti a casa” senza spiegazioni valide. No, cioè sì, no anzi, poi vediamo. A rendere tutto più drammatico e complicato anche la “botta” di ieri, arrivata dal parere negativo dei revisori dei conti agli assestamenti di bilancio. Un parere negativo che però, come ha spiegato Spalletta, deriva da una mancato invio di alcuni documenti.

Troppo poco per spiegare ai consiglieri presenti una sconfitta che, a questo punto, è tutta di Spalletta e della sua delega al Bilancio. Troppo poco anche per spiegare l’ennesimo rinvio anche per quanto riguarda il regolamento degli impianti sportivi.

Non ci sono stati sorrisi, non ci sono state scene di giubilo, in questo (e nella volontà di mandare a casa il Sindaco), bisogna dirlo tutti si sono ritrovati dalla stessa parte. Dieci mesi di commissario non fanno bene a nessuno, tantomeno alla città.
Parole di comprensione e di vicinanza umana sono arrivate dai banchi della minoranza anche alle due “neo assessoresse”, Maura Zingaretti e Agata Chiusano che, permetteteci di dirlo, sembravano totalmente spaesate, risucchiate da un gioco evidentemente più grande di loro. Ingenue, questo sì, ad accettare una nomina senza futuro sin dalla firma dell’accettazione delle deleghe.

Il Sindaco dalla sua non si dimetterà, anche questo probabilmente si sapeva fin dall’inizio, non ha alcuna intenzione di caricarsi sulle spalle la responsabilità delle dimissioni, agli atti rimarrà un consiglio comunale che ha mandato a casa Spalletta, non il contrario ma sono palesi le enormi responsabilità di una figura, quella di Alessandro Spalletta che, semplicemente, non è mai stata in grado di gestire una città come Frascati.

Una “botta” però anche Spalletta ha voluto darla, dicendo chiaro e tondo ai consiglieri che i problemi di Frascati non si risolvono mandando a casa il Sindaco Spalletta ma sono endemici, arrivano da lontano e che “tanti in consiglio comunale” li conoscono fin troppo bene.

Spalletta paga i suoi errori e quelli di un PD che ha dovuto, come ha ricordato anche Peduto “bere un calice amaro” ma che ora deve raccogliere i cocci e cercare di rincollarli, dopo che giovedì si ufficializzerà quello che da tempo è un dato di fatto, Frascati si ritroverà senza Sindaco e senza giunta, ma ormai i frascatani si sono abituati.


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