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Ex Cavallino, attesa e criteri: super punteggio per chi valorizza l'area esterna

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GROTTAFERRATA - Il 24 marzo si aprono le buste alle 10 in Aula consiliare in asta pubblica

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Cresce l'attesa per il 24 marzo quando, alle ore 10, si procederà all'asta pubblica in Aula consiliare con apertura delle buste con le offerte per l'assegnazione del locale dell'ex Cavallino. I 77, 40 metri quadri commerciali più chiacchierati di Grottaferrata.

Il criterio di assegnazione sarà quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa: vale a dire che se la parte economica che vale 40 punti su 100 dovrà portare il proponente ad avvicinare il più possibile la richiesta di canone annuale da 30mila euro (per una durata del contratto di 6 anni), ben 60 punti saranno invece assegnati con "offerta tecnica".

Di questa, la parte maggiormente premiante con un peso di ben 30 punti sarà relativa alla valorizzazione dell'area esterna al locale. "Soluzioni logistiche migliorative per la fruibilità, da parte degli avventori, delle connesse aree scoperte". Si premierà chi insomma riuscirà a metterci inventiva ed investimenti, cercando magari di evitare le brutture del "tendone" che per anni ha caratterizzato la parte esterna dell'immobile comunale di via San Bartolomeo.

La restante parte tecnica prevede 10 punti per la qualificazione dell'imprenditore proponente, 10 per la promozione dei prodotti locali, 5 per la promozione territoriale, 5 infine per miglioramento dell'immobile (da concordarsi col Comune).

Si sta insomma per chiudere una vicenda inizia col sequestro della struttura il 28 novembre 2014 (LEGGI l'articolo). I mesi che seguirono furono particolarmente densi di avvenimenti e di velenose polemiche. A chiudere l'intera questione, fermo restando il debito del vecchio gestore verso il Comune stimato nel 2015 in 165mila euro, avrebbe dovuto essere la relazione della commissione consiliare d'indagine approvata con delibera di Consiglio comunale il 23 luglio 2015 (LEGGI l'articolo). In quell'occasione il Consiglio diede incarico al sindaco Giampiero Fontana di adottare le misure che avrebbe ritenuto necessarie per individuare ed eventualmente punire i responsabili comunali che portarono a questo incredibile accumulo di crediti.

Azione del sindaco Fontana che non è mai arrivata.


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