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"Indietro fanti che questa terra è mia": Capocroce celebra la sua Madonna - LE FOTO

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FRASCATI - Oggi pomeriggio la consueta processione guidata dal Vescovo Martinelli per ricordare il miracolo del 1527 in cui la Vergine Maria fermò i Lanzichenecchi giunti in città dopo le razzie compiute a Roma.

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

“Indietro fanti che questa terra è mia”: si fermano all’ascolto di queste parole pronunciate dalla Vergine Maria, apparsa per difendere la città di Frascati, i Lanzichenecchi, nel 1527, giunti nella campagna romana dopo aver razziato dal città di Roma. A distanza di quasi 400 anni i fedeli frascatani non mancano di celebrare la Madonna e la sua opera con la consueta processione per le strade cittadine, in cui la tradizionale icona viene trasportata lungo tutto via Don Bosco per far visita ai residenti del quartiere. In quel luogo, dove la Madonna tese la sua mano per proteggere Frascati, nel primo decennio del Seicento, venne eretto un santuario e in esso dipinta la Sacra Effige di Maria Santissima di Capocroce in omaggio al miracolo. La chiesa di "Capocroce", che prende il nome dalla sua collocazione, posta al centro di un quadrivio, venne commissionata da Girolamo De Rossi e rimasta celebre per le decorazioni di Andrea Del Pozzo, uno dei maggiori esponenti del tardo barocco di cui la città di Frascati conserva anche il dipinto della cupola della chiesa del Gesù. Nel 1613 un anno dopo la costruzione della chiesa venne realizzata una copia dipinta ad olio su lastra di metallo della Sacra Effige della Vergine per proteggere la versione affrescata sulle mura del santuario che andò distruttua durante i bombardamenti. Il 29 gennaio del 1944 la copia su lastra di metallo fu ritrovata malmessa tra le macerie e portata nel Collegio di Villa Sora dove Don Pizzicchetti effettuò un intervento di recupero ritoccandola con la pittura ad olio. Il primo ottobre di quell’anno l’opera fu portata presso la Chiesa di San Bonaventura (da dove oggi è partita la processione in ricordo di quell’occasione) dove rimase fino al 28 aprile del 1946. Il santuario, quindi, fu interamente ricostruito in stile moderno conservando tuttavia le sue origini spirituali, le sue tradizioni, la sua Sacra Effige e la forza di quel miracolo tanto caro alla città di Frascati.

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