ROCCA PRIORA – Dopo gli annunci, la procedura andrà a rilento
I lavori per la dismissione del ''traliccione'' di Via Monsignor Giacci non vanno così spediti come si pensava. L'annuncio del Comune di qualche giorno fa, salutato con grande giubilo come una fase nuova per l'intera comunità, sembra dunque ridimensionarsi sopratutto nei tempi di attuazione. Un po' era prevedibile, poiché certi meccanismi sono da sempre elefantiaci (la vicina Rocca di Papa ne sa qualcosa, con oltre 70 impianti su Monte Cavo da ricollocare). E così anche l'eliminazione di uno dei siti più brutti a vedersi della cittadina castellana (l'altro è quello di Via della Rai, a pochi metri da una scuola) farà fatica a materializzarsi. Il nodo è sempre lo stesso: i costi. Smontare queste strutture rimane un problema economico difficilmente gestibile per i piccoli comuni.
Diverso il discorso per le antenne di telefonia mobile, dove, grazie ad una collaborazione stretta tra società e amministrazioni, anche in base ai piani comunali e alle procedure legate all'Arpa, si possono sistemare dei problemi in caso di sforamento delle emissioni o di presenza degli impianti nei pressi degli edifici pubblici (e a Rocca il problema è ancora reale).
La procedura di smantellamento su Via Monsignor Giacci è iniziata, ma sulla conclusione delle operazioni, a oggi, non ci può essere una data certa. Alle istituzioni locali e sovracomunali, alla politica e alla cittadinanza più attiva il compito di saper far accelerare una conquista che sarebbe di tutti.