ARICCIA - I due ex consiglieri attaccano ancora: "Tutta colpa delle scelte urbanistiche". Ma l'ex primo cittadino risponde al fuoco
ilmamilio.it
Non si è ancora esaurito il velenoso post caduta di Emilio Cianfanelli. Per quanto dal giorno della sfiducia siano passate già due settimane, lo scambio di vetriolo tra l'ex sindaco ed i suoi "traditori" prosegue.
Nelle scorse ore i due ex Pd che nei giorni scorsi hanno portato alla caduta del primo cittadino a pochi mesi dalle elezioni hanno rincarato la dose delle accuse con un durissimo comunicato intitolato “L’altra metà della messa” nel quale mettono nel mirino il sindaco anche e soprattutto sul fronte urbanistico.
E così insomma per Emilio Cianfanelli di aperto non c'è solo il fronte dello scambio dialettico con l'ex presidente del Consiglio ed oggi candidata sindaco Luisa Sallustio.
“Negli ultimi due anni insieme ad altri consiglieri di maggioranza ci siamo opposti ai tentativi sempre più insistenti di Cianfanelli di mettere in campo delle operazioni urbanistiche con notevoli devianze dal programma elettorale sottoscritto nel 2011”, scrivono Emilio Tomasi e Paolo Ermini. Nel prosieguo i due scissionisti, che l’ex sindaco non ha più volte esitato a definire traditori, chiamano in causa i vari interventi di Nocchienti, Fontana di Papa, A.C.E. e alle cooperative Peep. “Di fronte a tutti questi fatti – concludono – l’espulsione dal partito ci sembra veramente risibile”. Cianfanelli non ha chiaramente tardato a replicare. “Tomasi e Ermini continuano a coprire il tradimento del loro elettorato e della coalizione di centrosinistra con bugie. Basta leggere le delibere proposte in consiglio. Ma se Tomasi pensava da tempo che l'amministrazione non era trasparente e faceva affari urbanistici indecorosi perché non ha fatto dimettere il padre, mio assessore fino all’ultimo Consiglio comunale dove ha presentato il Documento di programmazione per i prossimi tre anni?”. “La conclusione contro Serra Bellini e il patto con il senatore Astorre è un altra foglia di fico per coprire comportamenti e decisioni maturate da tempo in accordi con parte dell’opposizione. Però aspettiamo le proposte politiche e le soluzioni mai portate nella maggioranza di centrosinistra né mai democraticamente discusse”. E chiude: “Non mi stupisco quindi: ma perché Ermini fa finta di proporre la candidatura di Serra Bellini? Perché dunque Tomasi fa finta di appoggiarla ? Perché speravano che il PD e la coalizione non la approvassero e potevano spaccare il centrosinistra. Altro che onestà intellettuale”.