FRASCATI - Piace l'attivismo del commissario prefettizio Bruno Strati. "Al comando ce deve sta uno solo"
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Sarà per la sfiducia nella politica, sarà perché oggettivamente il commissario prefettizio Bruno Strati - anche e soprattutto sul fronte della comunicazione - è partito col piede giusto.
Sta di fatto che a Frascati non si parla quasi d'altro. Fatta eccezione, ovviamente, per gli addetti ai lavori che stanno organizzando la prossima campagna elettorale, i cittadini sono attratti da questa figura misteriosa: il commissario.
Tanto misteriosa che non è infrequente in questi giorni passeggiare per il centro cittadino ed imbattersi in qualcuno che - addirittura - accostando il delegato prefettizio ad una figura di derivazione medievale ma molto in voga anche nel ventennio fascista, si lancia nell'apostrofazione: "Vogliamo il podestà!".
Del commissario i cittadini apprezzano non solo il piglio decisionista, ma anche l'attivismo. "Troppi galli a cantà con la politica, meglio uno solo. Uno solo a vita". E così Bruno Strati nei prossimi giorni, o forse settimane potrebbe ricevere una candidatura a "podestà" della città di Frascati "honoris causa". E chissenefrega della deriva antidemocratica che l'affare potrebbe avere. D'altra parte se la politica fallisce, le conseguenze possono essere anche queste.
L'affare è ovviamente semiserio ma neanche tanto: al cospetto di una politica che, soprattutto a Frascati, ha registrato l'immobilismo delle Amministrazioni comunali per almeno 4 anni (e sì che comunque nei due anni di Spalletta si è comunque fatto più che negli ultimi 3 di Di Tommaso...), la libertà di campo del commissario piace.
E se alla fine fosse davvero "Bruno Strati for president"? Se insomma il commissario a maggio fosse uno dei candidati sindaco? Scene da fantapolitica, senza dubbio. Ma proprio la politica ha dimostrato che... mai dire mai.