La notizia resa nota dal fratello. Una popolarità mai in discussione
Radio, cinema, teatro, televisione, libri. Anna Marchesini, morta oggi a 62 anni, è stata in grado di volare alta su tutto, con quella dose di autoironia e simpatia che l'hanno fatta amare per lungo tempo dagli italiani, anche lontana dalle scene per la sua lunga malattia. La notizia della sua scomparsa è stata data su Facebook dal fratello Gianni. L’attrice aveva raggiunto il successo come componente del mitico ''Trio'', insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, probabilmente la compagine di attori che rivoluzionò il modo di fare di fare comicità in Italia negli anni ottanta.
Nata a Orvieto nel 1953, aveva cominciato a frequentare l’Accademia Nazionale di Arte drammatica Silvio d’Amico nel 1976. Il debutto a teatro nel 1976 con il Borghese gentiluomo di Molière. Poi, all'inizio degli anni ottanta, l'ascesa continua. Domenica In, Fantastico, Sanremo. Personaggi irresistibili come la Signorina Carlo, la cameriera secca dei signori Montagnè la professoressa di sessuologia Marope Generosa, la Sora Flora, le divertentissime figure femminili (Lucia, Bella Fighiìeira, la Monaca di Ponza, la Madre Badessa e altre) de ''I promessi sposi'', riletti, rovesciati e persino decontestaualizzati dal romanzo originali. Quindi, dopo lo scioglimento del ''Trio'', una fortunata carriera da attrice e una talentuosa vena da scrittrice. La ricordiamo, nel 2013, quando incantò la numerosa platea presente nella sala della Libreria Mondadori di Frascati, dove insieme ad Arnaldo Colasanti presentò la sua ultima opera letteraria, "Moscerine", una raccolta racconti impregnati di una forte carica umoristica. Momenti di ilarità, di riflessione sulla letteratura, sulla vita e sull'arte non mancarono. In quei voli pindarici su Proust, Virginia Wolf, Pirandello, Dostoevskij, sull'imprevedibilità della vita, sul teatro e la televisione, emerse la profondità di una donna che aveva tanta intelligenza e tanta voglia di vita e di conoscenza.
Una sua composizione di versi, estrapolata dalla raccolta ''Fiori di fitalocca'', inizia così: ''E adesso, invece, vorrei che la poesia mi portasse...''. Speriamo sia così ovunque sia.