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Maltrattamenti "Eugenio Litta": il Comune di Grottaferrata parte civile al Giudizio immediato del 29 giugno

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GROTTAFERRATA - Il 29 giugno presso il Tribunale di Velletri il Rito immediato a carico dei 10 imputati arrestati lo scorso 8 febbraio con l'accusa di maltrattamenti ai danni di minori ed incapaci

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Il Comune di Grottaferrata, con delibera di Giunta approvata ieri mattina, si costitusce parte civile nel procedimento di Rito immediato col quale saranno giudicati i 10 ex operatori del centro di riabilitazione "Eugenio Litta" arrestati nel blitz dei carabinieri dell'8 febbraio ed accusati di maltrattamenti (LEGGI l'articolo).

Una decisione, non semplice e che ha animato un certo dibattito interno all'Amministrazione criptense, che dunque vede il Comune schierarsi con forza - in un certo modo per quanto a tutela della propria immagine - anche al fianco delle giovani e giovanissime vittime dei continuati maltrattamenti psicologici e fisici per cui il 29 giugno prossimo, alle ore 9 presso l'aula Cerulli del Tribunale di Velletri, si terrà l'udienza del rito abbreviato.

I fatti dell'"Eugenio Litta", acclarati dopo mesi di indagini, di intercettazioni ambientali e di testimonianze raccolte dai carabinieri del Nas, colpirono profondamente la comunità grottaferratese e castellana e videro la struttura riabilitativa collaborare con gli inquirenti per l'identificazione dei responsabili dei maltrattamenti, tutti verificatisi nella palazzina residenziale del villaggio.

A Rito immediato saranno dunque chiamati in 10: C.C. 57 anni di Roma, accusato di maltrattamenti aggravati e sequestro di persona, oggi ai domiciliari dopo alcuni mesi di carcere ma già allontanato dalla direzione dell'Eugenio Litta perché sarebbe stato trovato a dormire dopo aver chiuso una delle stanze dei pazienti; ai domiciliari furono ristretti invece il 41enne A.C. di Ardea, la 57enne M.A. di Ciampino, la 62enne R.P. di Frascati, la 54enne M.D.P. di Marino, il 46enne R.M. di Marino, la 63enne E.P. di Grottaferrata, la 44enne S.M. di Marino, la 49enne A.M. di Frascati e il 38enne D.C. di Marino.

Per tutti, come detto, l'accusa è quella di maltrattamento aggravati e continuati a danni di minori ed incapaci. In particolare la posizione più grave è da subito apparsa quella del romano C.C., ritenuto peraltro in qualche modo il "capo banda" accusato di aver maltrattato almeno 12 degli ospiti della struttura con percosse, strattonamenti, insulti e di averli "esposti ad episodi di reciproca aggressisone violenta ed autolesionismo". Ai danni del soggetto imputato anche l'accusa di sequestro di persona per aver chiuso in una stanza dove già si trovavano due pazienti affetti da gravi patologie psichiatriche, un altro ragazzo nell'impossibilità di questi di uscire dal locale.

Nella richiesta di Rito immediato presentata a metà aprile dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, dottor Antonio Verdi, una lunga descrizione di maltrattamenti, insulti, minacce e percosse perpretate dagli imputati ai danni delle loro vittime. Posizioni, quelle dei 10 a giudizio, che potrebbero comunque essere giudicate differenti a seconda dei casi per quanto per tutti il reato contestato sia il 572 del Codice penale.

Il decreto firmato dal giudice Gisberto Muscolo, ha dunque fissato per il 29 giugno l'udienza nella quale gli imputati compariranno di fronte al giudice monocratico di Velletri in un rito di Giudizio immediato che, come detto, vedrà il Comune di Grottaferrata come parte civile: una posizione, quella di Palazzo Consoli, adottata per il grave danno di immagine arrecato dai fatti avvenuti all'interno del Villaggio "Eugenio Litta" alla città di Grottaferrata. L'eventuale risarcimento che l'Ente dovesse percepire verrà quindi destinato interamente al sociale.


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