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Ex assessori arrestati: domani gli interrogatori. Ecco le intercettazioni

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MARINO - Da ieri Mauro Catenacci e Marco Ottaviani sono ai domiciliari insieme al commercialista. Tra le tante telefonate intercettate, importanti ai fini delle indagini quelle di dipendenti e dirigenti Lidl

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Resta il tema del giorno, rovente, sia sul fronte politico che inevitabilmente quello giudiziario. L'arresto dei due ex assessori delle Giunte Palozzi e Silvagni, Marco Ottaviani e Mauro Catenacci (LEGGI l'articolo) ha scosso un quadro cittadino vibrante per le imminenti elezioni Amministrative e comunque non ancora completamente ripresosi per la precedente tumultuosa vicenda giudiziaria che portò, come noto, alla caduta del sindaco.

In attesa che i tre indagati, tutti al momento agli arresti domiciliari da ieri, vengano domani ascoltati dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri, Gisberto Muscolo per l'interrogatorio di garanzia, il quadro si arricchisce di nuovi particolari. Una vicenda che, pur partita dal 2009, è diventata di rilevanza giudiziaria dopo una segnalazione fatta ai carabinieri di Castelgandolfo nel luglio 2015.

A contribuire in maniera determinante alla ricostruzione dei fatti ed alle presunte responsabilità degli indagati sono state non solo le deposizioni degli stessi indagati e delle persone a conoscenza dei fatti ma anche e soprattutto le intercettazioni telefoniche raccolte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Castelgandolfo. I militari diretti dal tenente Iacovelli, in particolare, hanno potuto "scremare" soprattutto lavorando sulle telefonate fatte tra dipendenti, dirigenti, figure apicali ed altre persone nella sfera Lidl, la società che - come noto -, pur di aprire il punto vendita di Cave di Peperino avrebbe accettato di pagare i  lavori di ristrutturazione dei capannoni alla cooperativa Eureka. Per l'intevento, mai eseguito, la cooperativa (definita dalla Guardia di Finanza nel settembre 2015 un soggetto giuridico "di comodo") il 21 gennaio 2010 emise fattura alla Lidl per complessivi 132.840 euro (Iva compresa), 80mila dei quali vengono dagli inquirenti considerati la "tangente" richiesta dagli ex assessori indagati per consentire il rilascio delle necessarie licenze alla Lidl.

Nel corposo volume di intercettazioni, proprio quelle tra dipendenti della Lidl hanno dato una grossa mano agli inquirenti. Figura centrale appare quella di un dipendente, non indagato (nessuno della società risulta iscritto nel registro degli indagati che, si evidenzia, sono al momento solo i tre ai domiciliari), che ha però seguito la pratica molto da vicino. Dopo la denuncia da parte del presidente di Confesercenti sulle stranezze che riguardano il capannone e che ha portato all'avvio dell'indagine, questo dipendente si dimostra particolarmente preoccupato. In una telefonata fatta alla moglie, a fine gennaio 2015 l'uomo dice che "c'è un momento in cui si prende una decisione, no? Che è quella di fare questi lavori a fronte di questo pagamento (quello in favore della Eureka da parte di Lidl, ndr). Questi lavori a fronte di questo pagamento perché si prendono? Perché diciamo che la proprietà (del capannone, ndr) non voleva più rinnovare il contratto, noi avevamo visto che stava uscendo il permesso a costruire etc, non volevamo perdere il contratto, cioè come si gira si gira... alla fine emh... 'sti soldi qua a loro non risultano congrui (per i lavori in oggetto, ndr), quindi loro (i vertici Lidl, ndr) dicono questa è una tangente... questa tangente deve essere stata pagata a qualcuno... "Lei sa a chi è andata?"... cioè io devo rispondere di sì, se lo so... hai capito?... [...] Io sono stato là (a Marino, ndr) per fare gli interessi dell'azienza... quest'azienza ha preso delle decisioni e.. e poi le conseguenze le pago io? [...] Ho riportato una richiesta del Comune... no, io ho detto che non l'avremmo mai fatto... però poi come sono andate le cose lo devo spiegare io? Ma ti rendi conto?". E ancora: "[...] ma se mi dovessero chiedere poi "quindi, la società sapeva?" io che gli devo dire? ... quindi la fattura è una tangente".

 


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