MONTE COMPATRI (politica) - Il consigliere comunale dem analizza con durezza la situazione del suo partito: anche a livello locale. "Fatto il massimo, ripartiamo da questo gruppo"
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Superata la grande delusone elettorale con la sconfitta del candidato sindaco Fausto Bassani, Francesco Ferri - eletto ancora in Consiglio comunale - analizza quanto sta accadendo nel suo partito sia a livello nazionale che locale.
Come vedi il Partito Democratico Nazionale ?
Spento. Appisolato. Troppo piegato sulla figura del segretario. Si è permesso di personalizzare sulla sua figura l’appartenenza, la discussione, mettendo in ombra la volontà i sogni di quei militanti che sono un patrimonio inestimabile che tutte le formazioni politiche in Italia ci invidiano.
Sia chiaro, nel nostro paese abbiamo bisogno di un leader. Abbiamo bisogno di sapere chi decide. Così da capire anche chi sbaglia. Ma si è sostituita la figura, l’idea, l’importanza di una guida al sovrintendere di una personalizzazione pseudo carismatica che prima o poi paghi.
Cosa credi manchi nel Partito Democratico a livello nazionale per renderlo di nuovo competitivo?
Dobbiamo parlare di poche cose. E soprattutto avere un idea di Paese. Toglierci da dosso quella sacralità che ci ha fortemente penalizzato. Insomma meno salotti e più teste con idee.
Immigrazione? Dire che le nostre periferie e le nostre città non posso essere ostaggio di una immigrazione non controllata, non è di destra.
Banche? Dire che chi ha presieduto il sistema bancario fino ad oggi deve essere radiato non è un grillino.
Lavoro, pensioni? Dire la Legge Fornero è la più grande offesa per chi ha dignitosamente lavorato una vita sotto padrone non è un leghista.
Sindacato? Dire che il Sindacato è diventato in qualche caso un accozzaglia non vuol dire essere padre-padrone.
Attenzione. Guai a parlare di populismo. Se non hai capito da che parte stai, senza mai distinguerti da quelle sacche di potere che hanno massacrato il nostro Paese è chiaro alla fine ti imbastardisci. Non sei né carne né pesce.
Come hai visto le ultime elezioni Comunali nei nostri comuni castellani ?
Dico che qualche candidato a Sindaco non è stato votato neanche dal vicino di casa. Per essere buono. Serve rappresentanza. Vicinanza. Concretezza. Serve che chi viene chiamato a guidare una coalizione sia davvero espressione di un elettorato. Troppi autopatentati. Troppi santoni.
E a voi cosa è mancato a Monte Compatri?
A Monte Compatri abbiamo fatto il possibile. Fausto è stato il capitano al servizio di una squadra. Non rimpiango nulla. Anzi. Forse la più bella campagna elettorale alla quale ho preso parte. E poi il gruppo. Donne e uomini che amano stare insieme. Che avevano e hanno un progetto per il paese.
Ti hanno sempre rimproverato di essere una voce dal coro, poco partitico e più dissociato dalle dinamiche interne. Giusto?
Partito si. Squadra anche. Sempre. Ma con la testa fuori dalla sezione. Con Serena Gara in questi anni abbiamo parlato di cave, di antenne, di Prg, di Patti territoriali, di ambiente. Abbiamo sviscerato dinamiche che fino a ieri erano dimenticate dalla politica.
Non possiamo avere paura di dire che personaggi poco credibili investono nel nostro paese.
Non possiamo aver paura di dire che nel nostro comune ci sono immobiliaristi che pensano più al proprio profitto che urbanizzare interi quartieri.
Non possiamo aver paura di dire che sulla questione delle antenne di Pratarena qualcuno a sonnecchiato palesemente.
Insomma la sinistra non può aver paura di dire che prima di 600.000 mc di cemento c’è la necessità di costruire un asilo nodo.
A Monte Compatri cosa servirà alle prossime elezioni? Un partito rinnovato basta?
Bisogna raccontare un idea di paese. Non serve solo la rottamazione. Servono intelligenze. Serve una visione. Un progetto. E che tutto cammini su delle gambe che hanno fiato da vendere.
In campagna elettorale non ho promesso posti di lavoro. Promesso case abusive o case popolari. Ormai la gente dalla politica si aspetta altro.
Soprattutto immediatezza e Concretezza.
In minoranza di cosa dovete dar prova?
Dobbiamo dar prova di governo. Le contraddizioni di chi oggi governa il nostro paese sono ben note.
Buon lavoro
Grazie.