FRASCATI (attualità) - Nei giorni scorsi interdetti fisicamente gli accessi alle aule del primo piano. E' il punto più basso di uno scontro che dura da tempo
ilmamilio.it
Una cosa così, ammettiamo, non l'avevamo mai vista. Altro che situazione risolta, altro che "uovo di Colombo": la convivenza tra scuola media e Cpia nel plesso di via Mamiani era e resta particolarmente complicata.
La soluzione definita nei mesi scorsi dal commissario prefettizio Bruno Strati non tiene e di fatto non è mai entrata nella piena operatività (LEGGI l'articolo).
Nei giorni scorsi la preside Paola Felicetti ha fatto letteralmente incatenare - come ben visibile nelle foto pubblicate nei giorni scorsi su Facebook da una docente del Cpia - le aule del primo piano (accesso da via Mamiani 17) nelle quali il Centro provinciale istruzione adulti ha ancora del proprio materiale ma non svolge attività da mesi. Aule dove fino all'anno scorso il Cpia svolgeva normalmente la propria attività.
"Vedere quelle catene - dice proprio la docente che ha pubblicato le foto - mi ha fatto stringere il cuore. In quelle 4 aule ci sono attrezzature e materiali che appartengono al centro, acquistate con i soldi dei cittadini, e che servono alla didattica. Da disposizioni noi possiamo entrare in quei locali solo accompagnati: questo gesto è davvero incomprensibile".
Un rapporto tra scuola e Cpia decisamente logoro e che ha ormai assunto contorni paradossali: laddove la parola d'ordine è "integrazione" (ed il Centro provinciale utilizzato soprattutto da stranieri è una delle strutture esempio in questo), vengono chiuse catene con lucchetti.
L'operatività di quanto disposto dal commissario in ottobre dovrebbe essere raggiunta entro gennaio: il tempo per la Sts di trasferire le attrezzature e preparare i locali del piano inferiore ad accogliere le aule Cpia. Nel frattempo, però, la tensione è alle stelle.
E le catene, da sempre, non favoriscono di certo il dialogo.