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Un'amara riflessione sul Tuscolo: "Falsi storici e degrado, che desolazione"

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FRASCATI (attualità) - Un cittadino tuscolano lamenta la scarsa cura di uno dei siti storici più importanti del Lazio. "Il Foro è inaccessibile da anni, gli scavi sembrano una vecchia discarica"

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Dal cittadino tuscolano Alessandro Cristanti riceviamo e pubblichiamo questa riflessione sul Tuscolo.

"Buongiorno, vorrei segnalare un grande “abbaglio” storico che ho letto pochi giorni fa passeggiando  su in cima all’ acropoli di Tuscolo su di un cartello, il numero 11, dal titolo “Leggenda, storia e mistero”:

“Si narra che Tuscolo fu fondata da Telegono, figlio di Ulisse e della maga Circe, e che durante l’ultima battaglia fra Latini e Roma, i divini gemelli Castore e Polluce si schierassero al fianco della città decretandone la vittoria”.

Le firme sono della Regione Lazio, della Comunità MontanaCastelli Romani e Prenestini”, del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo.

Si fa chiaramente riferimento alla cosidetta battaglia del lago Regillo del 496 a.C. ( o 499 a.C.). Lo scontro fu durissimo e alla fine a prevalere fu Roma e non Tuscolo come è scritto.

Il dittatore romano Aulo Postumio, con la “evocatio” agli dei della città nemica Castore e Polluce promise templi più belli se fossero passati dalla loro parte, come poi in seguito si fece nel Foro di Roma con un tempio a loro dedicato.

Permettetemi una nota di sano sconforto da parte di un cittadino tuscolano. Oltre a leggere questo grande falso storico, alzando lo sguardo dall'acropoli e guardando attorno e in basso non vedo altro che un desolante panorama  di un perenne cantiere aperto da decenni e mal conservato:

- giù in basso la tristissima cittadella con il foro e il teatro transennati come fossero chiusi in una grande inaccessibile gabbia;

- di lato e dietro alla sinistra vedo ruderi di scavi recenti di una chiesa medievale, coperti da bianchi bustoni in plastica alcuni dei quali già strappati dal vento. Sembra una discarica mal coperta;

-  di lato sulla destra la maestosa Croce di Tuscolo ormai quasi del tutto piena di ruggine  ealla cui base si erge un piccolo altare dismesso, vecchio di appena ottantadue anni con affissa una lapide in travertino completamente illeggibile e sporcata da vernice dei soliti vandali che ne ricordava la posa in opera nel 1934 dai Tuscolani, i cittadini cioé di Frascati, Monte Porzio, Grottaferrata, Monte Compatri, Rocca Priora, Rocca di Papa, Colonna.

Sono profondamente amareggiato da tutto ciò.

Ognuno, me compreso, si prenda le proprie responsabilità di fronte a questo visione indecorosa. Una cosa però posso dirla. Gli enti pubblici firmatari e responsabili del Parco dovrebbero rivedere tutti i progetti e le strategie da attuare. Mi sembra tanto che soffrano di una sindrome bipolare (cioé di schizofrenia), perché da un lato riportano alla luce le antiche vestigia del nostro passato, dall'altro ne decretano di fatto il successivo e repentino abbandono.

Bé, da cittadino tuscolano ferito nell’animo, avrei preferito che i resti della nostra amata Città tuscolana rimanessero sepolti, in attesa di una generazione migliore della nostra".


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