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L'addio a Massimo Silvi in una chiesa gremita di commozione

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ROCCA PRIORA - Questo pomeriggio nella chiesa di San Giuseppe Artigiano l'ultimo saluto al giornalista scomparso ieri mattina

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Un addio mesto e partecipato. I parenti, gli amici, i colleghi e tanti ragazzi: gli amministratori comunali di ieri e di oggi. Tutti questo pomeriggio hanno voluto rendere omaggio a Massimo Silvi - scomparso ieri mattina (LEGGI l'articolo) e per chi deve comporre parole, in questa circostanza, è più complicato che mai.

Una funzione semplice e commossa. "Dobbiamo tutti insieme lottare perché vinca la vita", ha detto il celebrante nel corso di un'omelia che ha inevitabilmente puntato sul significato della morte ed il dolore di chi resta. E di dolore, nella piccola chiesa di via Tuscolana, ce n'è stato tanto ma grande è stato l'abbraccio che i famigliari di Massimo - la moglie ed i due figli su tutti - hanno ricevuto dai tantissimi che non hanno voluto mancare all'ultimo saluto.

Tanti colleghi, tanti compagni e amici dei due figli di Massimo: i sindaci di Rocca Priora, Damiano Pucci e di Frascati, Alessandro Spalletta accompagnati da ex assessori, amministratori e consiglieri. "Ha portato avanti la sua terribile malattia, con il coraggio e con il sorriso - lo ricorda Luciano Sciurba, fotoreporter de Il Messaggero e suo carissimo amico - ogni volta che lo incontravo era lui che incoraggiava me, con il suo sorriso cordiale e lo sguardo affettuoso, pur se molto sofferente, ha voluto lavorare fino alla fine, sempre pronto a condividere gioie e dolori con tutti i colleghi".

"Vorremmo salutare pubblicamente il nostro professore Massimo Silvi e porgere le condoglianze alla famiglia da parte di alcuni alunni del V D Istituto Ragioneria di Segni diplomati nel 1989", hanno scritto alla nostra redazione alcuni suoi ex allievi.

Ed il senso del ricordo di chi alla vita ha sempre cercato di sorridere anche nei momenti più duri, e sono tanti che solo chi con lui - come i familiari stretti - ha condiviso il dolore può capire, sono proprio nelle parole semplici di chi di Massimo Silvi porterà quell'immagine seria ma un po' scanzonata. Fosse che vestiva i panni del cronista, che quelli più compassati del docente o dell'addetto stampa del Comune di Frascati. A nessuno, anche con una smorfia di dolore impossibile da nascondere, Massimo ha saputo negare il suo sorriso. E questa, anche per chi l'ha incrociato poche volte, è l'eredità più bella che ha saputo lasciare.

 


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