ROCCA DI PAPA - L'(ex?) assessore ai Lavori pubblici non ha ancora parlato dopo la sconfitta primaria e sembra fortemente tentato dal rompere il patto che ha firmato il 5 marzo. Ma finora è sempre stato uomo di partito
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L'operazione recupero di Mauro Fei sarà quella che terrà impegnato il Partito democratico di Rocca di Papa nella settimana entrante. Un recupero non facile quello dell'(ex?) assessore ai Lavori pubblici che dopo la vittoria primaria di Marika Silvia Sciamplicotti non ha più alzato il telefono per rispondere a chiamate che provenissero da quelli che hanno vinto o dal sindaco Pasquale Boccia dal quale, probabilmente, lo stesso Fei si è sentito tradito. In realtà Mauro Fei avrebbe probabilmente dovuto sentirsi tradito da quel balzo in avanti improvvido compiuto dalla ex segretaria Pd Raffaella Taggi e da 9 componenti del direttivo che lo indicarono come "candidato sindaco ideale".
Ma questa è ormai una storia vecchia.
Quella che comunque si apre martedì per la reggente Serena Gara, che finora ben se l'è cavata, è una settimana importante. Mauro Fei è sempre stato uomo di partito e, soprattutto, Mauro Fei sa di aver sottoscritto un patto primario che moralmente (e politicamente) lo vincola al rispetto di quanto sottoscritto.
Solo che chi è vicino a Mauro Fei ha preso il ko elettorale primario ancor peggio del competitor sconfitto (con onore) e quindi la squadra (anche famigliare, a quanto apprendiamo da altri organi di stampa locali che riportano di una lite tra seniores nel Centro anziani...) che Fei si è costruito attorno è ancora più determinata nel perorare la tesi dello strappo post-Primarie. A remare da quella parte c'è chiaramente anche l'ex segretaria Raffaella Taggi e la fedelissima Linda Boccanera che stanno convincendo Fei a non rispettare quanto firmato il 5 marzo (fermo restando che Fei sui suoi passi è già tornato proprio il 5 marzo candidandosi alle Primarie per quanto a fine ottobre avesse annunciato la sua uscita di scena). A proposito di Linda Boccanera: l'addio al direttivo Pd come si concilia col suo impegno in Consiglio comunale tra i banchi della maggioranza?
Insomma, la mission (im)possible è proprio quella di salvare il "soldato" Mauro Fei. Dalla sua delusione ma soprattutto da quella di coloro che lo hanno sostenuto. Alcuni dei quali hanno già saggiamente seguito il partito.