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Grottaferrata, le sassate di Paolo Rubini. "Fontana voleva una Giunta di servi sciocchi. Noi non lo siamo stati"

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GROTTAFERRATA (politica) - L'ex assessore ai Lavori pubblici racconta la sua verità. "In questi mesi è sembrato che gli uffici dovessero solo bloccare l'azione dell'Esecutivo. Comunque, la politica buona ha sconfitto quella cattiva"

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Ieri era toccato all'ex vice sindaco Francesca Maria Passini (LEGGI l'articolo). Oggi, in attesa della vera verità che l'ex sindaco Giampiero Fontana ha annunciato nei giorni scorsi, a vuotare il sacco è l'ex assessore ai Lavori pubblici Paolo Rubini, defenestrato anche lui - come i suoi colleghi - con l'azzeramento di Giunta di lunedì 10 ottobre che poi è costato la caduta del primo cittadino (LEGGI l'articolo del 14 ottobre).

"Diciamolo subito: la politica buona ha cacciato la politica cattiva. Questa è l'unica, palese, verità", attacca Paolo Rubini. Chiamato un anno fa a conclusione del velenoso rimpasto imposto al sindaco dai 7 consiglieri di maggioranza che pretesero le "teste" di Gianluca Paolucci, Enrico Ambrogioni e Daniela Angheben, Rubini si è prestato in un ruolo di cui oggi - probabilmente ed alla prova dei fatti - avrebbe fatto volentieri a meno.

"I 6 consiglieri di maggioranza che si sono dimessi facendo cadere il sindaco hanno compiuto un atto di grande responsabilità e generosità: per evitare che si continuassero a fare danni, hanno deciso di staccare la spina".

"Non ci si improvvisa amministratori. Fontana manca chiaramente di una conoscenza di come funzioni la macchina amministrativa: in questi mesi è stato chiaro che all'ex sindaco sia sfuggito il ruolo di una Giunta che la legge gli ha messo vicino come organo di confronto, supporto e controllo. Gli assessori non possono essere servi sciocchi". Parole pesanti come pietre.

"Cosa dire poi di un sindaco che tiene per sé deleghe importani come Urbanistica ed Edilizia? Attendo con curiosità cosa avrà da dire Fontana, ma quando il dirigente del settore Tecnico,  sembra avere come unico mandato quello di frenare l'azione amministrativa dell'assessore di riferimento, qualcosa non funziona. Il motivo? Non posso saperlo con certezza, forse in primis la necessità di non dare visibilità al sottoscritto come assessore ed ai miei colleghi di Giunta".

Una follia? "Questo lo valutino i cittadini. E' però stato scandaloso avere la chiara sensazione che alcune risorse del Comune fossero probabilmente utilizzate solo per bloccare l'azione degli assessori. Un'azione che a mio avviso è stata voluta e guidata. Da chi? Ditelo voi...".

Sul tavolo restano, tanto per citarne alcuni, gli interventi proposti di efficientamento dell'illuminazione pubblica (LEGGI l'articolo del 22 settembre), il bando per la gestione dei parchi pubbluci, lo stesso Dup (documento unico di programmazione) dei Lavori pubblici. Che dire poi degli appartamenti sottratti alla malavita del residence Agorà? Uno scandalo. In un anno gli uffici non sono stati in grado di sanare una piccola difformità urbanistica che, insieme ad altri piccoli interventi, avrebbe consentito l'utilizzo di quelle 4 abitazioni a fini sociali. Perché?".

Domande che cadranno nel vuoto, molto probabilmente ma per le quali Rubini ha le sue risposte. "Il problema di Fontana, almeno dallo scorso ottobre ad oggi, è stato trovarsi a dover fare i conti con una Giunta composta da assessori competenti e, soprattutto, senza alcun interesse sul territorio. Non dico altro: a buon intenditor... Questo lo ha messo in enormi difficoltà. Vogliamo parlare della delibera 41? Con quell'atto si è tolto di mezzo il Consiglio comunale demandando scelte importanti sul tema urbanistico alla commissione ed alla Giunta. E questa Giunta ha voluto sempre capire cosa si stava facendo. Per Fontana è stato un bel problema".

Ancora sul dirigente del I settore. "Ho presentato due richieste di provvedimenti disciplinari per il dirigente (l'architetto Luca Scarpolini, considerato molto vicino a Fontana, ndr), per le quali non c'è stato alcun seguito, ovviamente. Il sindaco probabilmente si era ben blindato: la decisione in merito avrebbe dovuto essere presa da un Nucleo interno di valutazione nel quale però, probabilmente, c'erano persone vicine a lui".

"Ora - dice ancora l'ex assessore - auspico che il commissario, dottor Barbato, colmi la pianta organica del Comune di Grottaferrata attraverso un concorso interno alla Pubblica amministrazione per slegare definitivamente la parte degli uffici dalla politica. Attraverso la mobilità interna si può fare molto".

Paolo Rubini si mette ora, al pari degli altri assessori e dei componenti della maggioranza in attesa delle esternazioni dell'ex sindaco.

 


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