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Grottaferrata, inizia su ''Pratone'' lo scontro politico sulla ''Delibera 41''

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GROTTAFERRATA – Il possibile insediamento da 7-800 abitanti in più in un quartiere già problematico apre il nuovo fronte contro il cemento. Anche il M5S critico

Prossimo match: martedì alle ore 15. La commissione urbanistica del comune di Grottaferrata avrà come argomento principale i primi possibili effetti della delibera 41. Le minoranze, specie La Città al Governo e il Movimento 5 Stelle, sono pronte a dar battaglia. La Delibera è criticata sin dalla sua approvazione in consiglio comunale nel marzo del 2015. ''Un atto – affermano dal movimento - impavidamente applicato dall’amministrazione Fontana, totalmente insensibile ai suggerimenti della minoranza, soprattutto a quelli nostri”.

''I cittadini che verrebbero interessati dai disagi dell’aumento del traffico e dell’insufficienza delle infrastrutture, tutti i cittadini che non vogliono più cementificazione, tutti i cittadini sensibili alla preservazione dei beni comuni, tutta la comunità di Grottaferrata sappia che si discute di questi temi nella commissione di martedì'' – continuano da LCG. Il movimento si è già mobilitato in consiglio comunale e sul territorio per richiedere il ritiro del provvedimento, raccogliendo le firme di oltre mille cittadini.

''Ci domandiamo che senso abbia fare una campagna elettorale all'insegna dell’amore per Grottaferrata e sul fare comunità – affermano dal gruppo di centrosinistra - se poi all'atto pratico non si muove un dito per aiutarla veramente. Troppo comodo trincerarsi dietro frasi come “diritti acquisiti” o “legittime aspettative”, è evidente che Grottaferrata ha un gran bisogno di manutenzione e non di nuovi grandi insediamenti residenziali, di preservazione e non di consumo incontrollato di territorio''. ''Ci vorrebbe la coscienza politica di impedire il completamento del Piano Regolatore (1972) – continua - e non quella di trovare delle scorciatoie per portarlo ad esaurimento. Solo il Consiglio Comunale può farlo, eletto dai cittadini proprio per salvaguardare e migliorare i beni comuni, per questo ci appelliamo alla coscienza ed al senso di responsabilità del Sindaco e di tutti i Consiglieri affinché riflettano profondamente su decisioni che per Grottaferrata potrebbero risultare un punto di non ritorno''.

IL PROVVEDIMENTO DELLO SCONTRO - La Delibera 41 contiene testualmente gli indirizzi per la ''Realizzazione di opere infrastrutturali e servizi prioritari a scomputo degli oneri nell'ambito dei piani, progetti e programmi degli operatori privati e a carico degli stessi a titolo di scomputo degli oneri, secondo strumenti attuativi di pianificazione cui accedono detti piani e progetti quali piani di lottizzazione, piani particolreggiati, piani per insediamenti produttivi, piani di recupero''. Inoltre contempla una riduzione del carico urbanistico con diminuzione del 10% delle volumetrie residenziali massime realizzabili.

A Grottaferrata vige ancora un Piano Regolatore di 44 anni fa, poiché quello rivisto dalla Giunta Ghelfi (assessore all'Urbanistica era l'attuale Presidente del Consiglio Comunale Marco Bosso) è stato bocciato.

L'area criptense è già caduta altre volte nei meccanismi dove alle opere dei privati hanno fatto fatica in seguito ad essere applicate quelle per la collettività (più recente è il caso dell'Ex Traiano, per ragioni varie), ma si potrebbe anche citare di parcheggi mai costruiti nelle lottizzazioni, colline sbancate, abitazioni sui fossi o altre imprese simili che dagli anni settanta in poi, con giunte di diverso colore, hanno messo una pietra tombale sulla reale e possibile vocazione agricola, paesaggistica, turistica ed archeologica del territorio.

Nella Delibera 41 sono già state individuate delle opere. Una è l'individuazione di cessione gratuita di un'area per la realizzazione di un Ecocentro limitrofa al Pip (gli ultimi sequestri sulla vicenda hanno già fatto capire che la strada è in salita). Prevista poi la realizzazione di una rotatoria a ''Borghetto'' per la messa in sicurezza e il miglioramento viario dell'intersezione tra Via Anagnina, Via Montiglioni e Via Sant'Andrea con allargamento a Via Bartolomeo Gosio (ambito al centro di diversi problemi di competenze e di gestione) per collegare Via Anagnina ascendente e un ''by-pass'' interno al ''Nodo di Squarciarelli'' per il flusso del traffico in uscita da Grottaferrata verso Marino, con construzione di un nuovo collegamento su Via delle Sorgenti e Via Vecchia di Marino )(ristrutturandola ed allargandola), realizzando così un anello di congiunzione con Via delle Vascarelle e per esso con la ''realizzanda nuova viabilità del Nodo verso Roma''. Dell'elenco fa parte la realizzazione di un anello viario per disimpegnare l'incrocio tra Via Anagnina e Via Rocca di Papa, eliminando il semaforo ed introducendo un senso unico in entrata verso Via del Pratone con la ristrutturazione della rotatoria sita nell'intersezione di Via del Tuscolo e la realizzazione di un collegamento di nuova viabilità pubblica con due sensi di marcia, attraversando il lotto di intervento di Patto Territoriale Simoge.

Secondo l'associazione ''Lengheru Neru'' e i contestatori del piano, dopo la lettura dell'allegato ''A'' dell'atto, le sopracitate scelte dovrebbero far scattare un campanello d'allarme. L'associazione ha posto infatti l'attenzione sull'intervento che dovrebbe razionalizzare Squarciarelli con un collegamento tra Via delle Sorgenti – Via vecchia di Marino e Via Vascarelle, ma attraverso un'opera che comprometterebbe addirittura l'area del Parco. Messo in discussione anche lo svincolo Via Pratone - Bivio Tuscolo - Via Anagnina perché di passaggio sul terreno di una società che sarebbe beneficiaria di uno spostamento di cubature dalla lottizzazione di Casal Molara, bloccata da alcuni da ritrovamenti archeologici.

Nella Delibera 41 è contemplata anche ''la ridistribuzione del verde pubblico'' nelle zone in espansione in conformità della revisione del Prg con circa sette ettari di Parco Archeolgico Urbano Comunale verde attrezzato per lo sport del Golf, da realizzare a carico di privati ed acquisire gratuitamente per la ricollocazione di parte delle volumetrie previste nel Prg (zona con ingresso da Via Anagnina).

Dietro queste intenzioni, ormai da un anno, all'interno delle minoranze e in una parte del mondo associazionistico, aleggia la convinzione che sia insito uno sviluppo edilizio che corre il rischio di ingolfare e riempire irrimediabilmente la città nella deriva di una ''comunità-dormitorio'' con troppi abitanti rispetto alle sue effettive potenzialità (attualmente è già così) e considerando ovviamente il giusto equilibrio tra ambiente, infrastrutture e qualità.

Al di là delle prese di posizione e delle rivendicazioni, dei favorevoli e dei contrari, si prevede un altro tema di scontro politico (a più riprese), a pochi giorni da quello esploso sul caso degli impianti sportivi e degli altri bandi pubblici in essere o ancora non completati.

(Nella foto: Pratone dall'alto, tratto dal Google)


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