GROTTAFERRATA - La società avrebbe dovuto riconsegnare i due impianti già sabato mattina. Stasera l'atto col quale il dirigente ha formalmente avviato le procedure di recupero forzoso dei beni pubblici
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Un Consiglio comunale con la maggioranza coperta e allineata (e tale resterà a meno di rimpasto), un sindaco che continua a non dare risposte neanche quando formalmente tenuto a farlo (con un'interrogazione della Città al governo) e due impianti sportivi che entro giovedì devono essere sgomberati. Altrimenti intervengono le forze dell'ordine.
Quello verso cui si va è un epilogo a tratti imbarazzante, perché l'auspicio era (e resta anche per queste ultime 48 ore) che la Vivace Grottaferrata, la cui proroga della concessione per la gestione dei campi di via degli Ulivi e di via Vecchia di Velletri è scaduta lo scorso venerdì 30 settembre, comunque riconsegnasse le chiavi dopo un week-end sportivo nel quale si era comunque voluto - da parte del Comune e dell'Asd Grottaferrata, nei affidataria (per 30 giorni per il momento) degli impianti tenere i toni bassi e consentire comunque il regolare svolgimento del programma sportivo. Una riconsegna resasi inevitabile dal momento che, come noto, la stessa Vivace è stata esclusa dalla gara per gli impianti sportivi.
Questa sera invece è stata notificata alla Vivace l'ordinanza con la quale la dirigente del settore Patrimonio, Ivana Rasi, ha intimato alla società biancorossa di sgomberare i luoghi.
Il tutto, come detto in apertura, è avvenuto a valle di un Consiglio comunale nel quale la minoranza avrebbe voluto avere risposte soprattutto in merito alle lungaggini per il completamento della gara per la concessione pluriennale degli impianti. Un allungamento dei tempi provocato dall'assenza nelle ultime due sedute della commissione di gara di due componenti.
Il pasticciaccio rischia ora di diventare un disastro con potenziali risvolti giuridici. Il tutto sullo sfondo di uno scenario, quello dello sport cittadino, che vede dirette interessate alle vicende centinaia di famiglie.
Vicende sulle quali, come più volte rimarcato, il sindaco non ha ritenuto necessario intervenire. Neanche quando formalmente interrogato dalla minoranza.