FRASCATI - La città attende da anni una programmazione ragionata della sua mobilità. Ed è sempre più soffocata dalle migliaia di auto che ogni giorno ne percorrono le sue strade
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Piano per la viabilità cercasi, da anni. Per quanto unica tra le maggiori città dei Castelli romani a non essere attraversata nel proprio centro da strade statali e dunque a grande frequentazione, Frascati attende ancora un suo Piano che ne inquadri e definisca una mobilità all’altezza del numero di cittadini e soprattutto di automobilisti che ogni giorno ne impegnano strade e vie.
A risentire maggiormente dell’impatto del traffico è l’anello formato da via Catone, via Celli, via Gregoriana, via San Francesco d’Assisi e che trovando il proprio punto di congiungimento nell’angusto piazzale di Capocroce prosegue poi dalla parte opposta fino a piazza Marconi da dove poi si diramano le due direttici di via Catone e di via Cicerone, quest'ultima verso Grottaferrata. Pur “risparmiata” da grandi consolari che ne attraversano il centro, come accade ad esempio ad Albano Laziale, Ariccia e Genzano, tagliate in due dalla via Appia Nuova, Frascati di traffico è letteralmente circondata. Ad intasarsi nelle ore di punta sono soprattutto quelle strade che all’anello afferiscono e che dall’anello partono, sia in direzione centripeta che in direzione centrifuga.
Nel primo caso di particolare congestione è via Domenico Seghetti, poco fortunata in una disposizione urbanistica che dopo meno di cento metri costringe ad una serie di stretti sensi unici ma penalizzata anche dalla scelta tutta politico-commerciale di realizzare un supermercato sostanzialmente privo di parcheggio dedicato e dai numerosi frontisti che su questa breve tratto di strada cittadina insistono. Proprio l’anello era stato negli anni scorsi oggetto di uno studio che ne aveva ipotizzato la riduzione a senso unico “orario” con verso antiorario al mattino e orario nella fascia di punta serale. Un’ipotesi che non portò, colpevolmente mai ad una reale sperimentazione e che venne abbandonata nel momento in cui venne faticosamente completata la rotatoria del Santissimo Sacramento che pur avendo apportato innegabili benefici alla circolazione stradale non è davvero opera risolutiva. E così Frascati resta letteralmente soffocata dal traffico che la circonda.