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A Frascati incontro sulle Unioni civili: il tema è ancora rovente - FOTO

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FRASCATI - Momento di confronto a più voci organizzato da Mirko Fiasco

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Defalcata la "stepchild adoption" (ma ci piacerebbe sempre un termine italiano...), il ddl Cirinnà sulle Unioni civili resta al centro del dibattito. In attesa del via libera della Camera dei deputati che dopo il sì del Senato di fatto trasformeà in Legge il testo, se ne è nuovamente parlato ieri pomeriggio in un incontro organizzato da Mirko Fiasco, consigliere comunale di Forza Italia ed al quale hanno preso parte il senatore Francesco Aracri (FI), al consigliere regionale Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia), Gerardo Rapini in qualità di moderatore, Francesco Tafuro in rappresentanza di "Gente libera" e i consiglieri comunali Francesca Neroni (Pd) e Alessandro Adotti (Progetto Frascati-Fratelli d'Italia).

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Un buon momento di confronto nel quale si sono evidenziate le differenti posizioni in un tema che ha molti risvolti sociali ed etici ma anche a carattere giuridico e costituzionale. A difendere il ddl Cirinnà ha pensato soprattutto Francesca Neroni che nell'illustrare i contenuti innovativi della misura, ha anche provato a confutare i luoghi comuni che più hanno fatto discutere in questi mesi. "Non è una legge alternativa alla famiglia naturale ed inoltre - ha detto - l'indistinzione tra i due genitori che tanto sta facendo discutere è nei nostri documenti, anche scolastici, da anni".

Fermamente contrario Mirko Fiasco. "Se fossi stato in Parlamento avrei votato no senza mezze misure - ha detto il consigliere di Forza Italia -: la famiglia resta la cellula fondamentale della società. Non si tratta di discriminazioni o considerazioni omofobe". "Con questa vicenda - ha aggiunto poi Adotti - si sono volute coprire forse altre cose. A livello giuristico le unioni civili non sono un istituto che si contrappongono alla famiglia anche se il legislatore ha forse commesso qualche sovrapposizione che potrebbe essere oggetto di ricorso presso la Corte costituzionale per una "aggressione" all'articolo 29 della Carta costituzionale. Senza dimenticare che questa legge costerà 80 milioni di euro in 10 anni, fondi che potevano essere utilizzati in modo migliore".

L'intervento di Gerardo Rapini ha messo al centro la "defamiliarizzazione" della società occidentale: "Una famiglia riformista e al passo con i tempi, una lenta rivoluzione in atto da 150 anni".

"Si ai diritti civili ma basta dibattiti surreali", ha detto Giancarlo Righini. "Se l'ambito è civile, questi diritti devono valere per tutti ma non possono superare i diritti naturali. C'è un dibattito affettivo che già si sta sostituendo al dibattito policito". Il senatore Aracri, ne ha fatta anche una questione istituzionale. "Il procedimento legislativo prevede fasi ben definite: istruttoria del ddl e discussione in commissione non ci sono state, si è andati direttamente al voto in Aula. Così non può essere". Per Francesco Tafuro è importante il senso civico e la capacità di informazione dei cittadini per alimentare un'opionione pubblica realmente cosciente".

Insomma, un positivo momento di confronto che con posizioni decisamente moderate e ragionevoli ha consentito uno scambio di idee equlibrato pur nel rispetto e nella fermezza delle opinioni - politiche e morali - di ognuno.


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