MONTE COMPATRI - Con un post sul proprio profilo Facebook il sindaco torna su una vicenda della quale si è parlato per anni
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Palazzo Altemps? A Monte Compatri è sempre di grande attualità come se il tempo non fosse passato. Un intervento di recupero stoppato, ripreso, poi fermato di nuovo a forza di esposti, ricorsi e denunce. Una storia che - tappa dopo tappa - parte nel lontano 2008 (LEGGI l'articolo) e che a quanto pare è ancora di pressante attualità.
A ritirarla fuori è stato l'altro ieri il sindaco Marco De Carolis che con un lungo post, partendo da alcune riflessioni sui fatti di questi giorni mette nel mirino il "grande nemico" in Aula consiliare. Pur senza citarlo, l'impressione è che il riferimento del sindaco sia a Francesco Ferri, consigliere comunale Pd e grande avversario negli anni passati quando l'esponente della minoranza - salvo poi cambiare linea - scelte la strada degli esposti e delle denunce per fare opposizione.
"Parlare di pessimo gusto, quando si fa riferimento a procedimenti giudiziari che parlano una lingua diversa dalla condanna, suona quanto meno strano. Per i fatti di Palazzo Altemps c’è un procedimento in corso: nessuna sentenza definitiva", scrive De Carolis sul proprio profilo Facebook.
"Peccato, anche i novelli di giurisprudenza lo sanno: ma noi, a Monte Compatri, abbiamo un consigliere di minoranza ‘giudice a sua insaputa’.
Viene, questo giudizio, dalla stessa persona che dà notizia di arresti: senza, però, poi far seguire a questa informazione quella di scarcerazione dei diretti interessati. È il metodo manettaro, che si è impossessato anche degli ex legalitari della sinistra.
Si specula, pubblicando le proprie foto: si può, infatti, sensibilizzare anche senza fare autopromozione.
La spettacolarizzazione della solidarietà, in questo caso per il terremoto, è uno stile che non mi appartiene. Ma che, noto, è di chi non ha altro modo per dimostrare la propria esistenza in vita (politica, of course).
La coerenza citata dal moralizzatore piddino dovrebbe, allora, ricordare da cosa nasceva la sua denuncia: il fatto che avessi deciso di mettere in sicurezza un edificio, per evitare crolli, magari dopo un sisma.
Senza aspettare le lungaggini della burocrazia. Senza il ‘sì’ di enti sovracomunali che non avevano a cuore una vicenda locale. E che, da tre anni – dal dissequestro –, continuano a imbrigliare le procedure per l’intervento su Palazzo Altemps.
Ah, dimenticavo: quell’edificio fu acquistato, nel 2004, per 300mila euro dal Comune; decisione di un sindaco di sinistra: Franco Monti, che nonostante ci fossero 6 ordinanze (dal 1988), di messa in sicurezza dello stabile, firmò quell'atto".