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Terremoti e sicurezza, Aversa: "Urgono trasparenza e confronto"

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MARINO - Il segretario cittadino del Pci interviene nel dibattito e prende posizione nella nostra campagna di informazione e comunicazione

ilmamilio.it

Dal segretario del Pci di Marino, Maurizio Aversa, in merito alla sicurezza sui terremoti riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Intervengo per le esperienze di vita connesse ai terremoti e alla prevenzione che ho incontrato nei decenni; e per le esperienze dirette ed indirette che queste hanno avuto nella formazione delle mie opinioni sempre frutto di attenzione ai dati e aggiornamenti scientifici. Pur non essendo un tecnico specializzato/laureato in materia.

Innanzi tutto un plauso. A ilmamilio.it che sotto forma di quesiti posti alle amministrazioni locali, cerca di rappresentare uno stato d’animo dei cittadini alla ricerca delle informazioni utili ed essenziali sul tema terremoto. Soprattutto che non si fermi solo alla umanamente comprensibile emozione del momento (LEGGI l'articolo del 4 settembre).

Detto questo, se ci fossero i mezzi (organizzazione e tempo) da parte di qualche amministratore di buona volontà, si potrebbe proprio creare un approccio immediato di comunicazione circa lo stato della situazione, rendendo noti, come una gigantesca griglia, i dati di partenza della classificazione sismica (ultimo aggiornamento è al 2015); seguire con la ricerca delle scuole sicure come già rilevato in tutto il Paese da Legambiente (credo sempre 2015); quindi con relazioni all’impronta che tecnici comunali o responsabili dei comuni (sindaci, assessori) sono tenuti a conoscere ed organizzare non solo ad applicare negli aspetti burocratici prescrittivi. Perché, come giustamente rilevato in queste ore da Vasco Errani (neo commissario per i provvedimenti del terremoto in centro Italia), la burocrazia, in questi atti prescrittivi, non può essere connotata da segno negativo, di perdita di tempo e lungaggine, ma deve essere presentata e percepita e – quindi – attuata dagli amministratori nel rapporto coi cittadini, proprio come programmazione della prevenzione.

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Insomma una attenzione che fermandosi all’onda emotiva, non spinga sul pedale dell’allarmismo, ma su quello della conoscenza esatta della situazione, nei suoi differenti aspetti. Tecnici, di ricaduta sociale, di conseguente gestione politica ed amministrativa.

Ciò detto, forse non sarebbe utile – si rischia una sorta di grancassa politico amministrativa di ogni singolo – l’intervista o la lettera di questo o quell’amministratore. Sarebbe molto più efficace, in termini di comunicazione diretta ai cittadini, proprio un momento di confronto plurale pubblico, magari per step.

Una assemblea castellana che mette a fuoco la questione scuole. Un’altra sulla questione sicurezza edifici pubblici e ospedali. Un’altra sul ruolo della grande manutenzione/ristrutturazione/riqualificazione edilizia ed urbana.

Se il giornale, magari da pungolo/partner, riuscirà a trovare una sponda positiva da qualche amministrazione che pensi ad una iniziativa di area castellana (considerando proprio che la classificazione per i Castelli romani, in termini sismici è la stessa per tutti i comuni) potrà avere anche un sostegno fattivo da chi, come il sottoscritto, ha sempre messo e mette tali questioni di sicurezza/prevenzione al primo posto negli oneri/onori del governo locale".

Immagine dall'archivio de l'Unità: una tendopoli allestita ai Castelli romani durante lo sciame sismico del 1981


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