CIAMPINO - Il 23 agosto 2011 il 18enne di Morena veniva freddato da un colpo in pieno petto
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Sono le dieci di sera. E' il 23 agosto del 2011. Fa un caldo che si soffoca. Edoardo è al lavoro: attende che gli preparino delle pizze da consegnare lì vicino. Sta sostituendo un amico che gli ha chiesto un cambio. E' al telefono.
Davanti alla pizzeria Jolly, nel piccolo centro commerciale di Campo romano a via Frascineto, quartiere Morena, si ferma un motorino con due ragazzi a bordo: uno scende con una pistola in pugno, fa pochi gradini, grida qualcosa (forse lo chiama), esplode tre colpi in aria e poi gliene piazza uno in pieno petto. Edoardo Sforna muore tra le braccia del pizzettaro.
Sono passati 5 anni ma quello che è sempre più un delitto senza movente non ha un responsabile. Lo scorso inverno il papà di Dodo, Antonio Sforna, è tornato a farsi sentire sui mass-media chiedendo giustizia per il figlio (LEGGI l'articolo). Quella del giovane di Morena, che viveva a poche centinaia di metri dal posto dove è stato ucciso, è una storia senza storia. Una verità che attende giustizia. Oggi Edoardo avrebbe 23 anni.
A 5 anni di distanza i genitori, gli amici e Morena chiedono di sapere cosa sia veramente successo e, soprattutto, chi abbia sparato e perché. E vogliono giustizia.